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Premio Donato Ottolenghi

MATERIA PRIMA – Rivista di psicosomatica ecobiopsicologica

LA VITA SI FA MENTE

Numero XXV – Maggio 2025 - Anno XV

Premio Donato Ottolenghi

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Donato Ottolenghi, psichiatra, psicoterapeuta, specialista in medicina tradizionale cinese, ma soprattutto grande studioso del corpo, dei suoi simboli e del loro significato in relazione al concetto di analogia vitale, che nel tempo si è arricchita delle sue amplificazione immaginifiche, mitologiche e degli approfondimenti clinici frutto di studi e ricerche continue. Grande amico e collaboratore di Diego Frigoli, ha contribuito col suo lavoro a creare le basi epistemologiche dell'Ecobiopsicologia.
Ha fortemente voluto la nascita della Scuola di formazione in Psicoterapia Istituto Aneb. Da sempre dedito al lavoro, per lui era importante raggiungere il massimo livello in tutto e si deve a lui la qualifica del nostro Istituto come Scuola di Eccellenza secondo il CNSP. Ci ha lasciato prima che la Scuola raggiungesse una organizzazione tale da poter progettare il I Congresso Nazionale di Ecobiopsicologia.
Per questo motivo, e per il significato che per lui avrebbe avuto il Congresso, abbiamo deciso di promuovere una borsa di studio a suo nome da attribuire allo studente della Scuola, che attraverso un poster, dimostrasse di avere assimilato i concetti cardine dell'Ecobiopsicologia. Così i nostri studenti diventano pensatori ecobiopsicologici, anzitempo quindi, come lui è stato precursore di tante tappe. Il II Congresso Nazionale di maggio 2024 ha visto rinnovata l'iniziativa.
Donato ha attraversato le nostre vite, ci ha elargito pensiero ed energia vitale che si sono intrecciati a noi come eco dei nuclei informativi del suo Sé. Questi ultimi continuano a vivere in noi grazie allo sviluppo del pensiero di Diego e dei suoi collaboratori, ma soprattutto permane il ricordo dell'uomo, saldo, deciso, determinato e allo stesso tempo  caldo e dotato di grande umanità.
È stato per tutti noi un caro amico, di cui onoriamo la competenza scientifica, creativa ed eclettica in grado di coniugare la scienza con gli sviluppi più intimi della poesia. La poesia infatti è sempre un accordo del nostro essere con sé medesimo, perché leggere tutto come poesia in fondo vuol dire senz’altro riconoscersi sia nel pensiero che crea sia nelle parole che si dicono.

Poster premiati

  • Marianna Nobile – Il sacrificio di Matilde come “sacrum facere”
  • Manuela Padoan – L’incanto del blu: immagini, pensiero e voce