MATERIA PRIMA – Rivista di psicosomatica ecobiopsicologica
Oikos, Bios, Psichè: l’unità vivente dell’umano
Numero XXVI – Dicembre 2025 - Anno XVI
La soglia della rosa. Lettura ecobiopsicologica del film “La Bella e la Bestia” di Jean Cocteau
di Sara Carretta
>>> Leggi la rivista qui <<<
In che modo il mondo incantato di La Bella et la Bête, La Bella e la Bestia, dialoga con la visione dell’Ecobiopsicologia? Può la fiabesca pellicola del 1946 di Jean Cocteau, con il suo incanto visionario, essere riletta non solo come un viaggio nei moti segreti dell’anima dei protagonisti, ma anche come un’esplorazione di specifiche attivazioni corporee, intese come espressioni incarnate di una forza vitale che prende forma nelle immagini evocate? Dietro le metafore che custodiscono la favola cinematografica, è possibile rintracciare l’espressione dell’immaginario mitico-archetipico che riverbera dalla “creatività biopsichica” del suo regista? Seguendo questo filo conduttore, verrà proposta una rivisitazione del film non tanto come analisi sistematica, ma come percorso possibile che dischiude un ponte analogico tra la dimensione “infrarossa”, rintracciabile nella rappresentazione dei personaggi e della storia, e quella “ultravioletta”, rarefatta e onirica, che le immagini lasciano affiorare.
AUTRICE: Sara Carretta – Laureata in Economia e Commercio, Psicologa e Psicoterapeuta ANEB, terapeuta EMDR, in formazione continua presso la Scuola di Supervisione dell’Istituto ANEB. Collaboratrice area social ANEB e della rivista MATERIA PRIMA.
Immagine: Fotogramma tratto dal film La Belle et la Bête (Jean Cocteau, 1946). Tutti i diritti riservati.





Accedi all'area riservata