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La brava bambina e l’aggressività negata: storia di una gestazione simbolica

MATERIA PRIMA – Rivista di psicosomatica ecobiopsicologica

Oikos, Bios, Psichè: l’unità vivente dell’umano

Numero XXVI – Dicembre 2025 - Anno XVI

La brava bambina e l’aggressività negata: storia di una gestazione simbolica

di Marianna Nobile

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La metodologia ecobiopsicologica è in grado di cogliere la totalità dell’individuo senza trascurare anche l’attento ascolto e la comprensione delle somatizzazioni con cui il corpo del paziente si esprime nel corso della sua esistenza. Le somatizzazioni divengono spesso portavoce di possibili tematiche di sofferenza espulse dalla mente cosciente che, se rilette coerentemente e in un’ottica di complessità, grazie ad un ascolto capace di passare dalla storia anamnestica del paziente al “romanzo” di vita dello stesso, possono portare a guarigione.
«Per questo l’Ecobiopsicologia sostiene la necessità di un’accurata anamnesi tale da trasformare la storia biografica in “romanzo vissuto” e, attraverso la ricerca fra gli aspetti dell’infrarosso e dell’ultravioletto, permette un passaggio dal tempo cronos (la narrazione dei fatti), al tempo kairos (il senso soggettivo del perché gli eventi sono accaduti), sino al tempo aion che fa riferimento ad eventi che si susseguono come espressione di una forza archetipica latente, sincronicamente espressa nel destino di quella persona» (tratto da “Fondamenti di psicoterapia ecobiopsicologica” di D. Frigoli, 2007, pag. 127).
Attraverso la storia di Anna ho provato a tradurre in modo concreto come opera il terapeuta ecobiopsicologico, facendo emergere come il romanzo della paziente possa diventare una storia d’Anima, più sarà favorita la ricerca delle analogie fra gli aspetti dell’infrarosso e dell’ultravioletto.
Il caso clinico mi ha permesso di affrontare una tematica molto delicata a partire dalla domanda: «Dottoressa, come si fa a capire se davvero si desidera un figlio?». Il lavoro di psicoterapia ci ha permesso di creare uno spazio condiviso entro il quale poter rileggere le sue somatizzazioni alla luce della sua storia di vita, con i sogni che, man mano, ci hanno orientate nel percorso clinico. Anna ha potuto riconoscersi negli aspetti del suo femminile che aveva ricevuto poca cura e ha trovato, nel tempo, le parole per esprimere l’aggressività negata, evitando di somatizzarla attraverso il corpo.
Per questo motivo Anna è la storia di una gestazione simbolica che ha rappresentato un tempo prezioso in cui la paziente si è dedicata all’ascolto di sé stessa: anche i suoi sogni segnalavano la necessità di fermarsi, affinché fosse lei per prima a poter venire al mondo. La relazione terapeutica ha potuto rappresentare per lei un materno riparativo, consentendole di rintracciare quell’equilibrio tra Anima e Animus che ha iniziato a costruire dentro di sé.  Ha potuto riconnettere gli eventi collegandoli anche ad un tema transgenerazionale, orientandosi verso quella coerenza necessaria a restituire un significato prospettico alla sua storia per consentirle di esprimere la sua progettualità più profonda. Anna mi ha permesso di aprire il campo alla dimensione trasformativa alchemica propria della Dea Afrodite in una danza che ha favorito il recupero e la valorizzazione del femminile fino alla dimensione generativa della paziente.

AUTRICE: Marianna Nobile – Psicologa e Psicoterapeuta specializzata presso l’Istituto ANEB e in formazione continua presso la Scuola di Supervisione dell’Istituto. Terapeuta EMDR. Grafologa Professionista specializzata in Orientamento Professionale.

Immagine: Berthe Morisot, La culla, Parigi, Musée d'Orsay, 1873