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Il mantra indù Om o Aum

MATERIA PRIMA – Rivista di psicosomatica ecobiopsicologica

Oikos, Bios, Psichè: l’unità vivente dell’umano

Numero XXVI – Dicembre 2025 - Anno XVI

Il mantra indù Om o Aum

di Diego Frigoli

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Nell’India antica l’importanza attribuita alla parola può essere rilevata dalla seguente citazione:

«L’essenza di tutti gli esseri è la terra,
l’essenza della terra è l’acqua,
l’essenza dell’acqua sono le piante,
l’essenza delle piante è l’uomo,
l’essenza dell’uomo è la parola,
l’essenza della parola è Rgveda,
l’essenza del Rgveda è il S?maveda,
l’essenza del S?maveda è il Udg?ta (cioè OM)
Questo Udgita è la migliore, la più alta di tutte le essenze meditando il posto più alto, l’ottavo».
Chandogya Upanishad

In queste parole è descritto come oltre la parola dell’uomo vi è la sacra conoscenza (Veda) in forma di poesia (Rgveda) e musica (S?maveda), perché la poesia con il suo ritmo infrange le barriere ordinarie della coscienza, ma la musica, che va al di là delle parole, ci apre all’intuizione pura. Al vertice di questo percorso dal materiale al soprasensibile si pone il sacro fonema, OM, sillaba-germe dell’universo, parola magica che sprime la forza universale della completa coscienza. Nella M?nd?kya Upanishad i valori fonici di OM e la loro interpretazione simbolica sono così descritti: “O è una combinazione di A e U per cui l’intera sillaba è costituita di tre elementi, cioè A-U-M. Poiché OM è l’espressione della più alta facoltà della coscienza, questi tre elementi sono di conseguenza spiegati come tre piani di coscienza: A come coscienza vigile, U come coscienza sognante, e M come coscienza durante il sonno profondo. OM nel suo complesso rappresenta la coscienza cosmica che tutto racchiude sul quarto piano, al di là delle parole e dei concetti: la coscienza della quarta dimensione. Le espressioni ‘coscienza vigile’, ‘coscienza sognante’ e ‘coscienza del profondo sonno’ non devono essere prese alla lettera, ma come:

1)              la coscienza soggettiva del mondo esterno, cioè la nostra comune coscienza.
2)              la coscienza del nostro mondo interiore, cioè il mondo dei nostri pensieri, sentimenti, desideri, aspirazioni che possiamo anche chiamare coscienza spirituale.
3)              la coscienza dell’unità indifferenziata, che non è più divisa in soggetto e oggetto ma riposa completamente in se stessa. Il Buddismo definisce questa coscienza come lo stato di vuoto senza qualificazione.” OM, pertanto, è l’esperienza dell’infinito dentro di noi e fuori di noi e come simbolo di totalità è ad un tempo un progetto e un presentimento, una tensione e una memoria dell’assoluto del nostro sé, che tutto contiene e tutto riassume. Come Coscienza Totale OM è anche la nostra luce onnipresente, ovvero la capacità della mente risvegliata di abbracciare il ritmo cosmico che è creatività sempre presente.

AUTORE: Diego Frigoli – Psichiatra, Psicoterapeuta, Direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Istituto ANEB, Fondatore e promotore del pensiero ecobiopsicologico e innovatore nello studio dell'immaginario.

Immagine: Robert Fludd, De causa Meteorum Efficienti, 1623 (da Robert Fludd, Anatomiae amphitheatrum, illustrazione p. 165)