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“Buchi neri” familiari: il corpo come custode dei segreti transgenerazionali

MATERIA PRIMA – Rivista di psicosomatica ecobiopsicologica

Oikos, Bios, Psichè: l’unità vivente dell’umano

Numero XXVI – Dicembre 2025 - Anno XVI

“Buchi neri” familiari: il corpo come custode dei segreti transgenerazionali

di Alice Covre

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In questo lavoro viene sviluppato il concetto di trasmissione transgenerazionale, ovvero la trasmissione di vissuti non elaborati chiamati “segreti familiari”, all’interno di una prospettiva gruppale originaria, dando centralità al corpo. Elementi chiave saranno oltre alla nozione di tempo e spazio, quelli di energia e massa. Motivo per il quale ogni nascita, in questo caso psicocorporea, corrisponde parallelamente e analogamente al Big Bang della nascita dell’universo. In questo senso la filogenesi (la storia evolutiva dell’uomo) ed evoluzione/espansione (dell’universo) racchiudono quei segreti che nell’uomo vengono vissuti come corpi estranei che potrebbero avere delle caratteristiche simili a ciò che avviene alla formazione dei buchi neri. Nelle malattie corporee, infatti, le emozioni non trovano spazio nella vita psichica ma divengono materiali subendo una trasformazione energetica.
Riprendendo le considerazioni di Kaes, Bion e Abraham, è la rete gruppale (inconscio collettivo) a favorire la trasmissione di oggetti psichici inconsci non elaborati e non trasformati di cui il soggetto non ha potuto fare esperienza e di cui, spesso, restano depositari nel corpo (inconscio personale). In tal senso, il corpo può essere materia (infrarosso) e mezzo di trasmissione di quelle eredità non simbolizzate e non ancora psichiche (ultravioletto) che si trasmettono da una generazione all’altra perpetuando così, da una generazione all’altra, il “segreto familiare” fonte di malessere.

AUTRICE: Alice Covre – Psicologa clinica e di comunità, Specializzanda presso la Scuola di Psicoterapia Istituto ANEB.

Immagine: Arthur Dove, Me and the Moon, Washington, The Philips Collection, 1937